XI. Il Cantore della Trasfigurazione ovvero la Fenice.

Trasformazione. Trascendenza. Metamorfosi. 
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Il gioioso, appassionato, brillante tripudio di colori di questo Cantore annuncia un momento di realizzazione e appagamento.
E’ la rinata e rinnovata Fenice, che si accende di vibrante vita in espansione.
Il Cantore della Trasfigurazione ci comunica che abbiamo attraversato una Porta, abbiamo attraversato un processo di iniziazione, e abbiamo raggiunto un nuovo modo di essere, risultato di una profonda trasformazione dentro noi stessi. Le cose non saranno mai più quelle di prima. Non vedremo mai più le cose come le vedevamo prima. E questa è una buona notizia!
Nella lettura.
Colpo di fortuna! Questa carta porta la gioia del successo dopo un periodo di lotta. Dopo molti sforzi siamo riusciti ad integrare un nuovo modo di essere. Gli sforzi sono valsi la pena. Cresce il senso di pace interiore. Questo è il momento del consolidamento. Ed è sia la ricompensa per quello che si è raggiunto, sia un tempo di preparazione per la nuova salita che dovremo affrontare.
Al contrario.
Perfino rovesciata questa carta suggerisce comunque che la realizzazione o il completamento di questo processo è appena dietro l’angolo. Godiamocelo.

Il Responso dell’Oracolo del Plenilunio di Dicembre

LA SIGNORA o LA DAMA DEL CANTO

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Ascolto. Quiete. Armonia.

Osservate la Dama del Canto.

Ella ascolta, rapita, la grande canzone dell’Universo. Ella sente la stella più lontana risuonare in armonia con Feeria, il nostro pianeta e lei stessa.

E’ nuda, il volto trasognato, il capo coronato di fiori, e le ali sono come un’aura di pura luce intorno a lei, in effetti tutto il suo copro è avvolto da una luce azzurrina. E’ immobile, non ha altro da fare che ascoltare.

Tutti gli esseri fatati hanno la capacità di ascoltare questo canto e di sentirsi connessi profondamente all’Universo intero. Lei più di ogni altro, lei ama il canto più di ogni altra cosa. Il rapimento che le procura è il piacere più grande per lei, non ha bisogno di possedere niente, non ha bisogno di fare niente altro che ascoltare. E’ così eterea, perché non appartiene ad alcun luogo bensì a tutti.

Chi è lei? Chi la incarna? Siete voi? O una parte di voi? O qualcuno che conoscete?

Perché si è presentata lei al nostro gruppo, proprio ora? E’ qui per invitarci ad ascoltare. “Se volete iniziare il vostro viaggio, prima ancora di mettervi in cammino, ascoltate. Prestate attenzione.”

Fatelo adesso, chiudete gli occhi e ascoltate.

Cosa sentite? Un auto che passa? Una voce dal piano di sopra? Il rumore della caldaia? Ma oltre ai suoni di questo mondo cos’altro sentite?

Ecco, quel silenzio dietro il rumore è la canzone.

Se voi ascoltate attentamente e a lungo, vi renderete conto che voi siete parte della canzone, come qualunque altra cosa nella Creazione. Come ogni creatura umana o fatata, come ogni essere su questo pianeta e altri, e come ogni pianeta e ogni stella nell’universo.

Allora, non ve ne siete accorti? Oltre i rumori si è sollevato il velo. E quello che percepite oltre il velo, è già Feeria.

Come usare le carte del Cuore dell’Oracolo di Feeria

Il Cuore dell’Oracolo delle Fate

Il Cuore dell’Oracolo delle Fate

 

51ZBXfHE3FL._SX362_BO1,204,203,200_Per questo magico periodo dell’Avvento vorrei presentarvi un nuovo Oracolo, Il Cuore dell’Oracolo delle Fate (ma che può anche essere tradotto con Il cuore dell’Oracolo di Feria) creato come il precedente da Brian Froud, e accompagnato da un libro scritto da sua moglie Wendy. Anche queste carte, come quelle del precedente Oracolo che già conosciamo, non sono Tarocchi tradizionali. Tuttavia, diversamente dalle precedenti, queste si focalizzano sull’amore e sulle relazioni: tra umani, tra esseri fatati, tra gli umani e il popolo fatato e il loro regno.

Brian e Wendy hanno sempre condiviso un profondo amore per Feeria, cercando sempre nuove vie per andare oltre i confini di quel regno, e stavolta sono riusciti a raggiungerne il cuore stesso. Ogni carta dipinta da Brian è una porta che si apre su Feeria: vi si è immediatamente trasportati solo guardandole. Le immagini di questo nuovo mazzo sono più complesse e ricche di dettagli, ammesso che sia possibile, di quelle del precedenti, ciascuna di essa sembra raccontare una storia. Il set pare essere concepito come un viaggio vero e proprio che conduce il lettore nel regno delle fate, dove i personaggi raffigurati sulle carte svolgono il ruolo di guardiani, guide e aiutanti. Proprio come accade nelle fiabe essi ci mettono alla prova, ci consigliano, ci sostengono quando è opportuno e ci dissuadono a proseguire per certi sentieri quando è necessario.

download (2)Come ho già avuto modo di dire più di una volta, le carte dell’Oracolo delle Fate sono estremamente potenti e sono un mezzo effettivo per comunicare con gli esseri fatati, i quali sembrano essere effettivamente richiamati dalle immagini raffigurate sulle carte e usarle per manifestarsi: chi ha sviluppato un rapporto reale con quelle carte, può facilmente constatarlo. In qualche modo, attraverso esse, non solo noi possiamo guardare dentro Feeria, ma anche gli esseri fatati guardano noi, affacciandosi attraverso le cornici delle carte.

E incredibilmente, le carte di Il Cuore dell’Oracolo delle Fate, che hanno effettivamente il potere di condurci al cuore di Feeria, sembrano perfino più reali e vive. Questo mazzo può essere veramente usato per espandere le percezioni e sviluppare la nostra chiaroveggenza latente, questo mazzo sembra voler sfuggire alle descrizioni contenute nel libro, e parlare direttamente con una voce propria. Era nelle stesse intenzioni di Wendy e Brian che fosse così, dal momento che essi hanno perfino introdotto nel mazzo tre carte che non possiedono nome e per le quali il libro non fornisce alcuna interpretazione.

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Nessuno può introdurci nel Reame di Feeria, ognuno di noi deve trovare la propria strada. Una strada che esiste solo per lui o per lei, che nessun altro è in grado di vedere e che svanisce non appena percorsa. Perché Feeria è così, è un mondo fluido che si plasma e si trasforma di continuo in accordo con i pensieri e le emozioni di coloro che lo abitano e di coloro che si trovano ad attraversarlo.

Questi sentieri sono stati immaginati da Wendy come spirali che via via ci conducono sempre più vicini al centro di Feeria e ci permettono di osservare cosa trascina il nostro cuore verso il cuore di Feeria.

L’Oracolo del Novilunio di Novembre

he-of-the-fiery-swordCari amici,

finalmente ritornano le pagine del nostro Oracolo.

Avete seguito l’estrazione della carta del Novilunio? Lui della Spada ardente.. infuocata…

Avete provato a meditare su questa immagine? Che cosa vi ha fatto venire in mente?

ECCO IL RESPONSO:

Questo cantore rappresenta il Principio Attivo dell’energia universale. La Volontà.

Per estensione è anche un simbolo di giustizia e protezione.

Quando l’energia comincia ad espandersi verso la manifestazione, si modula in vari tipi di vibrazioni o note ( I Cantori). I primi due principi che incontriamo sono lo Yang e lo Yin, il maschile e il femminile. depositphotos_43035045-stock-photo-flaming-sword

La spada simboleggia il maschile. E’ la manifestazione primaria di questa energia. Il possente significato di questo simbolo si estende dalla magia cerimoniale, ai Tarocchi, alla Wicca, alla mitologia… potete approfondire voi stessi lo desiderate.

Tutti gli dèi maschi incarnano uno o più aspetti di questa manifestazione.

Possiamo invocare il grande potere della Spada infuocata, e di chi la impugna, ogni volta che dobbiamo intraprendere un attività impegnativa.

Quando la Spada viene estratta, significa che c’è bisogno di volontà ferma e focalizzata, grande determinazione e forza d’animo. E’ grazie al potere di questa spada che possiamo spezzare i legami che ci consentono di superare il nostro attuale modo di essere e avanzare verso il livello superiore.

La presenza di questa carta irradia la forza su qualunque nostro progetto.

La settimana scorsa avevo annunciato sulla nostra pagina facebook l’arrivo di un nuovo gruppo: Le Porte di Avalon.

Un luogo di incontro virtuale per coloro che sentono fortemente di avere un legame con gli esseri fatati / gli elementali / i Deva, ecc. Un luogo dove poter condividere le nostre esperienze liberamente, e senza timore di essere giudicati.

Un gruppo tutto per noi, in cui poter interagire e sostenerci a vicenda.

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Sono felicissima che questo Grande Potere si sia presentato durante la lettura del 18 novembre, il giorno in cui avevo annunciato sarebbe avvenuta la nascita di questo gruppo. Significa che le Fate ci offrono la forza del loro miglior campione e la sua protezione.

Incontrare il popolo fatato

Se pensate di non essere capaci di comunicare direttamente con gli esseri fatati, dovete sapere alcune cose che potrebbero esservi d’aiuto per imparare a sviluppare la comunicazione con queste creature e interagire con loro.

8971246860_d20742eec8_oAlcune persone sono amiche intime delle fata sin dall’infanzia, altre, molte poche in realtà, riescono a coltivare questa amicizia fino all’età adulta. La maggior parte tuttavia dimentica, o se ricorda non è più in grado di ritrovare la strada.

Le fate hanno i loro segreti. Loro non amano uscire allo scoperto. Concedono la loro amicizia solo a chi sa tenerla per sé. E sono loro a decidere chi, quando e come incontrare. Sono loro che vi scelgono, quindi dovrete avere pazienza e mostrare dedizione, in tal caso vi giudicheranno sufficientemente motivati e affidabili. Una volta che vi avranno scelto, è bene essere il più discreti possibili riguardo al vostro rapporto con loro, parlatene solo con chi può realmente condividere la vostra esperienza. Abbiamo deciso di creare un gruppo chiuso per questo motivo. Infatti entrare in comunicazione con le fate significa rientrare in gruppo piuttosto ristretto, e sicuramente chiuso. Per farsi ammettere bisogna bussare e bussare molte volte, come tante fiabe raccontano. E mostrare che non siamo intenzionati a desistere, che lo vogliamo veramente, e che abbiamo propositi seri e cuori sinceri. Le fate ci mettono alla prova. d3f29101bac496f0c6b0f252a89e6cc9

Hanno le loro buone ragioni, che magari vi spiegherò un’altra volta. Il nostro mondo e il loro si sono allontanati, ormai da molto, molto tempo. Da allora, solo pochi hanno avuto la sensibilità e il coraggio necessari per attraversare il varco. Le fate sono cadute in discredito, la maggior parte delle persone nega la loro esistenza, o si mostra in ogni caso molto scettica.

Se cerchiamo di avvicinarci al mondo ferico, senza essere davvero pronti a farlo, provocheremo una reazione ostile. Gli esseri fatati non tengono in considerazione quello che diciamo, e neanche tanto quello che pensiamo. Ma sono molto sensibili al tipo di energia che emaniamo. Non amano le atmosfere ostili create dallo scetticismo, e le evitano ogni volta che possono. Ho imparato che non amano neanche l’incertezza, il dubbio, la mancanza di chiarezza e qualunque altro tipo di atteggiamento ambiguo nei loro confronti. Si tengono lontano anche da quelle persone che non sono pronte ad avere un contatto con loro, se hanno ad esempio un tipo di energia basso o ‘sporco’.

6b5250dee078982ae186c8f9c8dc6d80Tuttavia questa è un epoca di grandi cambiamenti. Sono in corso profonde trasformazioni energetiche a livello planetario. Ve ne siete accorti? Gli esseri fatati se ne sono accorti eccome. E si sentono spinti ad essere più collaborativi, per il bene di tutti (il nostro e il loro).

Con la fine dell’ultimo millennio i due mondi hanno iniziato a riavvicinarsi. I contatti sono diventati via via sempre più facili. Le porte cominciano a riaprirsi.

Tuttavia, se desideriamo che ci si sia armonia tra i mondi, è importante incontrare gli esseri fatati stando ai loro termini, evitando di proiettare le nostre idee e le nostre false credenze su di loro, scrive Jessica Macbeth.

Nel suo libro The Faeries Oracle, Jessica riporta un discorso che le fu fatto da una fata: “…Le persone umane hanno delle gerarchie, noi no. Alcuni di noi sono più grandi, altri più piccoli, ma ciascuno ha il proprio ruolo, e siamo tutti importanti nello stesso modo. Gli umani non capiscono.”the_heart_of_faerie_oracle_3_card_reading_-pdf_-_great_for_shadow_work_1b988fbf_733640

E’ vero.

E’ proprio così, gli esseri fatati hanno ruoli e compiti diversi, dimensioni diverse, alcuni hanno un potere più grande, altri meno grande. Alcuni hanno il ruolo di guida, di guardiani, di governo, e gli umani li hanno identificati come ‘re’ e ‘regine’. Possiamo anche chiamarli così se volgiamo, ma non sono tali in senso umano. Non sono gli esseri fatati che hanno riprodotto la gerarchia sociale degli uomini, ma gli uomini che hanno applicato la propria a loro nel descriverli.

Dai grandi esseri di luce, a quelli che hanno splendide forme umane, al piccolo popolo che aiuta i fiori a crescere, agli elementali che hanno una mente comune, ciascuno di loro ha il proprio ruolo che è indispensabile come quello di tutti gli altri. images (1)

Ciascuno è parte di un grande intreccio,” scrive Jessica Macbeth, “il tessuto dell’universo, e ogni filo che compone questo tessuto è ugualmente importante, inclusi i nostri, il mio e i vostri.

Vorrei invitarvi a comunicare direttamente con le carte, voglio dire con gli esseri fatati raffigurati sulle carte. Esistono. Certo, quella che vedete è la rappresentazione che Brian Froud ne ha voluto dare, il suo modo di percepirle. Gli esseri fatati usano le immagini e le conoscenze che noi possediamo per apparire in una forma per noi attraente o significativa. Ma ad un altro livello di realtà quelle immagini create da Froud hanno ormai preso forma, e risuonano come note musicali o campanelli, ognuna ha il suo particolare timbro, e corrisponde a un particolare essere fatato.

Perciò ogni volta che usate l’Oracolo, rivolgetevi direttamente all’essere fatato che è venuto da voi. Potete chiedergli quello che volete, informazioni, consigli.

Perché quello che scriviamo in questa pagina, nel blog, perfino quello che scrive Jessica nel libro, è solo l’inizio, la punta dell’iceberg. C’è molto altro che potranno comunicarvi se creerete con loro un rapporto personale. Se chiedete, risponderanno.

E non dimenticatevi di giocare con loro, mi raccomando!9405533_orig

Alle fate piace cantare e danzare. Lo fanno di continuo.

Meditare sulle carte

Vi abbiamo già mostrato nelle nostre letture come meditare sulle carte. E’ un approccio perfetto, sopratutto per la lettura di una singola carta. Ad esempio quando si estrae una carta ogni giorno è un ottimo modo per mantenersi in contatto con il popolo fatato. Anche dieci minuti di meditazione possono bastare. In realtà non ci sono regole precise.

Cominciate visualizzando la figura ritratta sulla carta, o ripetendovi mentalmente il suo nome, o entrambe le cose. Poi lasciate che le immagini sorgano spontaneamente davanti agli occhi della mente. Lasciate che l’essere fatato compaia davanti a voi in qualche forma, potrebbe anche non essere quella dipinta da Brian Froud.

65716f04b4a13aaf64dbf05a5a52180eChiedeteli di condurvi ad esplorare il suo reame.

Lungo la strada osservate ogni cosa che vedete, potrebbe avere un significato che si rivelerà solo in seguito.

Se avete qualche domanda da porre all’essere fatato nella carta, fategliela. Ascoltate cosa ha da dirvi e cosa voi avete da rispondere. Potrebbe anche spiegarvi qualche nuovo significato della carta. O raccontarvi qualcosa di sé stesso. O di voi, perché questi esseri sanno leggere nella mente e nel cuore. Lasciatelo parlare, se ne ha voglia.

Altrimenti rimanete accanto l’uno all’altro in silenzio. E ascoltate le vostre sensazioni, emozioni e sentimenti.

Quando vi sentite pronti, salutate l’essere fatato, ringraziatelo di aver accettato di trascorrere un po’ di tempo con voi.

Potrebbe essere che l’essere fatato abbia un dono per voi. In questo caso accettatelo e ringraziatelo. Chiedete se potete voi fare qualcosa per lui. Potrebbe essere questo il motivo per cui è venuto da voi. A volte le richieste degli esseri fatati sono un po’ strane. Se è qualcosa che vi sembra impossibile da fare non siete obbligati a farlo.d3081f01b257b7a8501c9ed13ee2a373

Adesso è arrivato il momento di congedarvi dal vostro amico.

Riprendete coscienza del vostro corpo, e di ciò che vi circonda. Quindi aprite gli occhi.

Bevete e mangiate qualcosina. Vi aiuterà a radicarvi.

Oracolo di Beltane. Responso.

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Ecco il responso dell’Oracolo di Beltane.

Lei del Calice è la Grande Dea, la madre dai molti nomi. Il suo Calice, il Cruach, trabocca di abbondanza per tutti. Lei è nutrimento e compassione.

In una relazione sono sempre in gioco il principio femminile e quello maschile, e la loro unione produce la realtà manifesta. I due principi non debbono necessariamente significare un donna e un una uomo, potrebbe essere l’uomo ha incarnare il principio femminile. Anche in una coppia dello stesso sesso sono presenti un principio maschile e un principio femminile.

Il principio femminile, ci dicono gli Dei, rappresenta l’altro, l’altro in genere. Bella lezione su cui riflettere. Il suo bisogno. L’altro ha bisogno di nutrimento, ha bisogno di ricevere. La grazia della Dea deve fluire attraverso noi verso gli altri, nella forma di amore incondizionato.

Solus. Il divino maschile, la volontà, il potere dello spirito. Solus è energia, saggezza e aiuto che ci arriva da altri regni. Il principio maschile, ci dicono, è la rel-azione stessa. Ci suggeriscono ancora di non pensare in termini di uomo-donna. La relazione è un azione. Ha bisogno di ricevere l’energia radiante del principio maschile (tanto dall’uomo, quanto dalla donna). L’amore è un miracolo, è la luce divina che si manifesta. Ma ha bisogno di essere sostenuto dalla nostra azione, dalla nostra volontà, e dalla capacità di imparare, cioè di crescere, di metterci in discussione.

Ed ecco comparire i nostri simpatici amici del popolo fatato, che seguono gli dei come in un processione, offrendo la loro amicizia, il loro supporto e il loro aiuto. Queste creaturine non fanno parte delle fate nobili, ma del piccolo popolo, quello che nell’Oracolo viene chiamato, truppa di rinforzo… Hanno un nome. Quello in alto è Nuff, quello sotto, Laochan.

Nelle relazione la cooperazione è necessaria perché raggiungere quello di cui abbiamo bisogno. Bisogna imparare a dare e ricevere assistenza e supporto. L’ultima carta rappresenta noi. Noi abbiamo bisogno di imparare a dare incondizionatamente.

E ora passiamo alla seconda fila di carte.

Il Mastro costruttore. E’ il fabbro, colui che forgia, fa si che le cose si realizzino, trasforma le idee, i sogni, in realtà. Il suo motto è ‘Qui si risolvono problemi pratici’. E affinché ciò accada bisogna imparare ad affrontare le sfide, che l’altro rappresenta, bisogna possedere determinazione e perseverare attraverso le difficoltà, e conoscere i propri limiti. L’altro dà alla relazione quello che può, cerca di fare del suo meglio. Questa carta ci suggerisce di costruire con l’altro e avere fiducia nelle sue capacità.

Il Saggio. Il Saggio vive in solitudine, immerso nella propria vita interiore, alla ricerca della conoscenza e della visione. Il Saggio da un lato da valore alla tradizione, e dall’altro al cambiamento. Se la domanda è: cosa porta la relazione? La risposta è integrazione tra volontà e compassione, equilibrio. Ma anche la necessità del distacco. Il Saggio sa quando è arrivato il momento di lasciare andare.

La lettura si chiude con un ultimo cantore.

Il Cantore dell’Intuizione. Il Potere Oracolare.

La conoscenza di ogni cosa è già dentro di noi, basta ascoltare.

In questo caso la domanda è: cosa possiamo fare noi per la relazione? Ascoltare. Ascoltare i nostri sentimenti, e le nostre intuizioni riguardo la situazione. Rimanere focalizzati in noi stessi, ascoltare quali sono i nostri veri sentimenti. Aprirci all’intuizione interiore e seguirla, ovunque ci porti. A volte la soluzione potrebbe essere la solitudine. Allontanarsi per meditare e avere pazienza.

 

Oracolo di Beltane

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Non ho potuto fare a meno di scegliere il nome Celtico della festa, per la combinazione di carte che sono uscite.

La notte di Beltane, sono scesi tra di noi gli Dei.

Inoltre ho imparato io per prima una lezione. Non fare domande a cui non c’è risposta. Chiedendo un responso sull’amore ‘collettivo’, ho ottenuto una risposta, non su una relazione specifica, ma sull’Amore, quello con la A maiuscola.

E nella notte di Beltane chi poteva presentarsi?

Lei, il Calice, e Solus. Il divino femminile e il divino maschile in persona. Uno accanto all’altro. Il Graal e lo stesso Belenus.

Beltane è la festa che celebra l’unione del divino maschile e femminile. Cosa potevano rispondere gli Dei ad una domanda che non riguardava nessuna relazione specifica? Ci hanno voluto dare una risposta che fosse valida per ogni relazione. Io l’ho chiamata la ‘formula dell’amore’.

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Per la vigilia di Calendimaggio avevo proposto una lettura speciale dedicata all’amore.

Una disposizione a sei carte.

In realtà con questa disposizione è possibile esplorare ogni tipo di relazione, di amicizia, di lavoro, famigliare.

Cominciamo come se fosse una semplice lettura a tre carte:

Carta n° 1 – rappresenta ciò che l’altro desidera dalla relazione, o quello di cui ha bisogno.

Carta n° 2 – rappresenta ciò che la relazione richiede ad entrambi.

Carta n° 3 – rappresenta ciò che voi desiderate dalla relazione quello di cui avete bisogno.

Anche questa volta proverete voi a interpretare le carte.

adb4ed18c5f92fa1e5441a7356276eafIniziate dalla prima. Fate tre respiri profondi.

Cercate di percepire l’atmosfera emotiva della carta. Se ancora non dovesse venirvi in mente niente, chiudete gli occhi, visualizzare la carta e focalizzatevi sulla prima sensazione che avvertite.

Quindi, chiedetevi:

  • C’è un aspetto della relazione che questa carta potrebbe simboleggiare?
  • C’è un un modo di pensare che questa carta potrebbe simboleggiare?
  • C’è una caratteristica, una qualità spirituale che questa carta sembra simboleggiare?

Le risposte a queste domande vi mostrano di cosa l’altro ha bisogno, quello che veramente desidera dalla relazione, potrebbe essere qualcosa di cui voi non siete coscienti, o di cui persino l’altro non è ancora cosciente.

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Adesso passate alla seconda. Cercate di percepire l’atmosfera emotiva della carta come avete fatto per la prima. Focalizzatevi sulla prima sensazione che avvertite.

Poi provate a darvi una risposta alle tre domande precedenti.

Le risposte vi mostreranno ciò che la relazione richiede ad entrambi.

 

 

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Infine, ecco la terza.

Le risposte vi mostreranno ciò di cui voi avete veramente bisogno. Anche in questo caso potrebbe essere qualcosa di cui non siete coscienti.

Ora proviamo ad espandere la lettura.

Estraiamo altre carte e le poniamo sotto le prime tre, in questo modo.

Carta n° 4 – rappresenta ciò che l’altro porta alla relazione.

Carta n° 5 – rappresenta ciò che la relazione ha da offrire ad entrambi.

Carta n° 6 – rappresenta ciò che voi potete dare alla relazione.

22-the-master-makerRespirate profondamente, centratevi e guardate la prima carta.

Cercate, come prima di percepire la sua atmosfera emotiva. Focalizzatevi sulla prima sensazione che avvertite.

Anche in questo caso cercate di capire se c’è un aspetto della relazione, un modo di pensare e una qualità spirituale che questa carta sembra simboleggiare?

Le risposte a queste domande vi mostreranno cosa l’altro sta portando alla relazione, potrebbe essere qualcosa che non avete ancora messo a fuoco.

Adesso passate alla seconda.

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Il saggio.

Cercate sempre di percepirne l’atmosfera emotiva, di sentire la presenza di questo essere fatato. Poi applicate le stesse domande anche a questa seconda carta. Provante anche a visualizzare l’essere fatato raffigurato, in questo caso il saggio, e a porre direttamente a lui le domende.

Le risposte vi mostreranno ciò che la relazione può offrire ad entrambi.

 

 

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Adesso veniamo all’ultima, ripetete tutto da capo.

Le risposte, in questo caso, vi suggeriranno cosa potete fare per questo rapporto, quale può essere il vostro contributo.

Gli esseri fatati che ci hanno raggiunto in questa notte speciale sono davvero particolari. Sopratutto i primi due!! Nella notte in cui si celebrano le nozze divine, le prime due carte ad uscire sono state She of the Cruach, Lei del Cruach, una parola intraducibile… ma che potrebbe essere intesa come Lei del Calice. E Solus. Il Sole. Proprio loro!

 

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Chiudete gli occhi, fate qualche respiro lento e profondo… e visualizzate le prime due carte. Lei del Cruach e Solus. Cercate di percepire la presenza di questi due grandi esseri.
Dopo qualche minuto, visualizzate la terza carta. Gli amici.
Questi due simpatici piccoli esseri fatati. Percepite la loro presenza, ascoltate le loro risa.
Sopra di voi risplendono Lei del Cruach e Solus, vi osservano e osservano i due piccoli amici che giocano insieme. Dove vanno gli amici?
Provate a seguirli. Lasciate che le immagini emergano spontaneamente. Dove vi stanno portando?

Fermatevi un momento… respirate ancora profondamente e visualizzate davanti a voi Il Saggio. Datevi un po’ di tempo per sentire chiaramente la presenza.
Quindi visualizzate accanto a lui, a sinistra Il Mastro costruttore, il piccolo gnomo con le sue alucce di mosca e la lancia infuocata, e e a destra una presenza luminosa, Il Cantore dell’Intuizione.
Chi di loro vuole dirvi qualcosa? Chi si fa avanti per parlare con voi?
E voi cosa avete da dirgli?
Per il momento, lascio in loro compagnia.

 

 

 

 

Il Calendimaggio

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Per il 1° maggio, la primavera è arrivata davvero, e le energie rinvigorenti della crescita sono ormai al massimo della fioritura, attraversando la terra ovunque e quindi anche noi.
La festa celebra la rigenerazione non soltanto materiale, ma anche spirituale.
Tutto quello che è vivente, in uno stato di continua rigenerazione, si identifica con simboli vegetali.
La primavera è una resurrezione della vita universale.

Nelle lingue gaeliche la festa si chiama Beltane, ‘Il Buon Fuoco’, o fuoco di Bel. I moderni celtisti hanno ipotizzato che Bel potesse essere la nota divinità celtica Belenus, il cui era diffuso anche in Italia Il nome deriverebbe dal prefisso celtico Bel che vuol dire ‘luminoso’ e ‘fortunato’.

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Il primo riferimento a questa festa celtica si trova in un glossario irlandese, il Sanas Chormaic, attribuito al monaco Cormac di Cashel, che visse nel X secolo. Alla voce Beltane si legge: fuochi della fortuna, due fuochi che i druidi usavano accendere con grandi incantesimi, ogni anno, e attraverso i quali facevano passare il bestiame per proteggerlo dalle malattie. Il manoscritto alla voce Bil riporta: da Bial, un dio pagano, da cui Beltine, cioè fuoco di Bel, un fuoco che veniva acceso in suo nome all’inizio dell’estate.
I moderni celtisti hanno ipotizzato che Bel potesse essere la nota divinità celtica Belenus. Il culto di Belenus era diffuso nel Norico (la moderna Austria), in Italia e in Gallia, e sembra che siano state trovate alcune dediche che riportano il suo nome anche in Britannia. Il nome deriva dal prefisso celtico Bel che vuol dire ‘luminoso’ e ‘fortunato’.
Bel era ‘il Luminoso’, il dio della luce e del fuoco. Gli scrittori classici lo equipararono ad Apollo, chiamandolo Apollo Belenus.

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L’antiquario irlandese, del diciassettesimo secolo, Geoffrey Keating, descrive, senza specificare la propria fonte, un assemblea annuale altomedievale per la festa di Beltane sulla collina di Uisnech, al centro dell’Irlanda. Afferma che gli uomini arrivavano da ogni parte del paese per sacrificare a Bel, la divinità principale dei pagani irlandesi.
Nei tempi antichi la festa era celebrata con grandiosi falò sulla cima delle colline sacre, spesso coronate da un cerchio di pietre (o cairns). Le tribù avrebbero passato lì la notte rimanendo svegli per assistere al sorgere del sole. Tutti fuochi del paese erano spenti e riaccesi.
L’accenzione dei fuochi era un atto rituale che benediceva la terra.

Un tempo si celebrava l’inizio del periodo del sole trionfante con tornei dove il vincitore, simbolo del dio che vinceva le tenebre, e con esse la morte, otteneva il diritto di sposare (o giacere) con la dama che desiderava, simbolo della dea (o della sacerdotessa che anticamente la incarnava). Questi tornei di maggio, erano una ri – attualizzazione delle nozze sacre, l’unione del divino maschile e femminile, volto a promuovere la fertilità nella natura.

Ogni 1° maggio, secondo il racconto Culhwch e Olwen (probabilmente del X secolo), i due eroi fatati Gwythyr e Gwyn ap Nudd (noto in altre storie come il re delle fate Britanniche) erano destinati a combattersi eternamente la notte del primo maggio, per una fanciulla di nome Creiddylad (Cordelia).
La fanciulla era figlia di Lludd Llaw Eraint, o Nudd Llaw Eraint (“Lludd Mano d’Argento”), che a sua volta era il figlio di Beli Mawr, leggendario eroe della mitologia gallese. Nel folkore è conosciuta come dea dei fiori, e regina di maggio.
Il re Quercia e il re Agrifoglio della tradizione inglese, sembrano essere riletture dello stesso mito.
Si tratta in ognuno dei casi della personificazione dell’Inverno e dell’Estate, della Luce e dell’Oscurità intese non tanto come bene e male ma come Vita e Morte (quest’ultima, parte integrante della vita e conclusione necessaria di ogni ciclo affinché cominci quello successivo)
Un’altra storia gallese, dell’XI secolo, Lludd ac Llevelys, racconta che la notte della vigilia del 1° maggio due draghi si combattono eternamente.
I draghi, elementali di fuoco, rappresentano le correnti energetiche che attraversano e vivificano la Terra.

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Tra le altre cose, gli Esseri Fatati sono dei catalizzatori e ridistributori delle energie vitali e di crescita sul pianeta, in particolare quelle del ciclo vegetale. E in questo periodo dell’anno sono perciò particolarmente ‘carichi’ e vitali. Con un po’ di esercizio, non è difficile percepirli, specialmente in questa stagione, nei luoghi naturali, soprattutto quelli meno battuti dall’uomo.

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Con la cristianizzazione dell’Europa la notte del 30 aprile subì una metamorfosi. Diventò la notte per eccellenza in cui streghe, stregoni e spiriti (che i cristiani consideravano ‘infernali’) si davano convegno. E dai quali, si credeva, fosse necessario difendersi.
Oggi in certi luoghi i fuochi vengono accesi per proteggersi dal ‘buon popolo’ (così gli Irlandesi chiamano il popolo fatato) che nella notte del 30 aprile è libero di scorrazzare e fare dispetti. Infatti, questa è una di quelle date in cui i confini tra questo mondo e l’altro scompaiono. In altri luoghi (ad esempio in Italia e in Scozia) si credeva che i fuochi servissero per scacciare le streghe.
In Italia, tradizionalmente, le streghe si mescolavano a folletti, fate e spiritelli di ogni genere, e con essi volavano al Sabba. In molti casi, si arrivava al punto che le parole ‘strega’ e ‘fata’, praticamente intercambiabili l’una con l’altra, indicavano, allo stesso modo, un essere sovrannaturale dotato di poteri magici.

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Nel medioevo, le tradizionali assemblee celtiche continuarono nei Campi di Maggio, ovvero delle assemblee annuali di cavalieri che iniziarono a svolgersi prima nell’ Europa centrale ed atlantica. Nell’antica Roma il mese che inaugurava la guerra era infatti Marzo (da Marte, appunto), ma durante il medioevo le usanze dell’Europa centrale si diffusero anche da noi, sostituendo quelle romane.
Le riunioni di uomini in armi prevedevano ovviamente un torneo, in cui si rimetteva in scena una sorta di parodia, delle antiche tradizioni sacre: la lotta tra due contendenti per amore di una donna.
Per questo motivo nella notte del 30 aprile si susseguivano in un’atmosfera orgiastica, banchetti e danze. Sul duello vegliava la Grande Madre, in una delle sue molte forme, che presidiava la fertilità, la morte e la nascita.
Le Nebbie di Avalon, il rituale delle nozze sacre.

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In Inghilterra come in Italia si usava eleggere un Re e una Regina di maggio, o soltanto una Regina, o reginetta incoronata di fiori di campo, che regnavano durante la festa, i giochi e le danze.
Ad Assisi si svolge ancora una festa, una riproposta recente dell’antica tradizione, ripresa negli anni cinquanta. L’intera città si divide in due parti avverse, la Parte di Sopra e la Parte di Sotto, che preparano la rappresentazione di alcuni episodi di vita medievale. Una volta il programma era questo: il 29 aprile si consegnano le chiavi della città ad un maestro di campo che ne assume simbolicamente il potere; il 30 i due quartieri gareggiano sulla piazza sfidandosi con giochi medievali al cui termine si proclama Madonna Primavera; il 1° maggio infine sfilano i cortei delle due fazioni in costume.
L’elezione della Regina del Maggio, o come nel caso di Assisi di Madonna Primavera, è l’eco della Dea che regnava sui festeggiamenti.

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Oggi le date sono un po’ cambiate, ma la festa è rimasta, andate a vedere voi stessi!

Un’altra tradizione di Beltane, e anche del Calendimaggio italiano, è quella delle ‘maggiolate’ (going a-maying, in inglese). Alcuni uomini del paese andavano per i boschi la notte della vigilia a raccogliere frasche, rami e fiori di campo. All’alba facevano ritorno e andavano di casa in casa lasciando le frasche e i fiori sulle soglie e sui davanzali, svegliando chi ancora dormiva con canzoni tradizionali. In cambio si aspettavano di essere ricompensati con cibo o monete. E chi non li ricompensava era avvisato che i suoi raccolti sarebbero potuti andare male e il loro bestiame non avrebbe prosperato. La taccagneria era una minaccia al benessere della comunità: il cibo doveva circolare generosamente nella comunità in modo che il circuito della vita continuasse a fluire.
In Italia i giovani offrivano alle ragazze ramoscelli chiamati ‘maggi’ come augurio di amore e fecondità; oppure i ramoscelli erano portati in processione, di porta in porta, da gruppi di questuanti che chiedevano cibi o dolciumi in cambio, proprio come in Inghilterra. In Toscana, si svolgono ancora le ‘maggiolate’, gare di canti tradizionali improvvisati, in genere di tema amoroso, alquanto impudichi.

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I fuochi di Beltane, o di Calendimaggio, i pali di maggio, giochi, danze e tornei (in forma di rievocazioni medievali) e le maggiolate si svolgono ancora in molte parti d’Europa e d’Italia. Provate a vedere se dalle vostre parti esiste in qualche modo tradizionali di celebrare il Calendimaggio.

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Oracolo dell’ultimo quarto di luna di Aprile

Bene, ci siamo, inizia l’ultima fase del ciclo lunare. La forza discendente si farà più intensa mano a mano che trascorreranno i giorni….. vediamo che cosa ci suggeriscono gli spiriti fatati. ….

Prendiamoci uno spazio riservato, accendiamo una candela e un poco di incenso. La fiamma apre la via ad altri mondi e l’incenso li onora ed è un’offerta.

Facciamo un bel respiro e lasciamo andare i pensieri e le tensioni, lasciamoci alle spalle la giornata e…… poniamoci in atteggiamento di apertura interiore, esprimendo l’intenzione di accogliere il contatto con gli spiriti fatati……

Inizia la lettura……

Ecco qua la carta uscita in questa lettura: La comunità dei pixies
Osservate questa carta. Provate a percepire l’atmosfera emotiva della carta. Se non vi arriva nessuna emozione, dite la prima cosa che vi viene in mente. Se ancora non dovesse venirvi in mente niente, provate a chiudere gli occhi e visualizzate la carta lasciando affiorare una sensazione. Potete anche chiedere a questi piccoli esseri di guidarvi…..

Ed ora ponetevi queste domande:

C’è un aspetto della mia vita che questa carta potrebbe simboleggiare?
C’è un pensiero, un modo di pensare che questa carta potrebbe simboleggiare?
C’è una caratteristica, una qualità spirituale che questa carta sembra simboleggiare?
Qual’è la cosa che trovate più attraente in questa carta?
Mentre che cos’è che mi disturba in questa carta?

Scrivete le vostre risposte su un foglio, vi sarà utile quando leggerete il responso.

Le prime quattro domande indicano i punti di forza del vostro atteggiamento in relazione a ciò che state vivendo.
L’ultima domanda si riferisce a ciò che vi sta ostacolando.

Abbiate fiducia in voi stessi e negli esseri sottili, lasciatevi sussurrare, con cuore aperto e mente libera…..

Ecco il responso della lettura di questa sera.

Si sono avvicinati a noi i pixies… chi sono?
Questi esserini danzano nella natura favorendone la vitalità e la crescita. Hanno un’ energia potente, capace di portare avanti i cicli naturali. È la danza stessa dei loro piccolo piedi a portare energia e forza a tutto ciò che troviamo in natura….
Che cosa vogliono suggerirci questi spiriti laboriosi?
La carta è uscita rovesciata. Per questo motivo dovremo porre maggiore attenzione a quegli aspetti più critici che sono propri di questi esserini adorabili, ma che possono essere anche dispettosi e confusionari…..
I pixies si danno molto da fare, ma lo fanno con leggerezza e allegria. Forse ci stanno consigliando di liberarci della pesantezza che spesso ci coglie quando abbiamo molte cose da fare, progetti da realizzare….
Altra caratteristica dei pixies è che lavorano in gruppo e questo gruppo è bene che abbia dei compiti chiari e precisi, altrimenti c’è il rischio che facciano confusione e si perdano a fare dei dispetti.
Dovremmo chiederci dunque se stiamo agendo con una prospettiva chiara, oppure il nostro modo di condurre un progetto è un po’ confuso…. ci stiamo perdendo in questioni inutili?
Altro aspetto, abbiamo mai preso in considerazione la possibilità di chiedere aiuto, collaborazione? Insieme il risultato potrebbe essere migliore. … se non insieme ad altri umani, forse insieme agli esseri feerici… le fate accorrono se chiamate con onestà di cuore e fiducia, basta dare loro istruzioni precise, in particolare se si tratta di pixies come in questo caso!
E soprattutto, leggerezza e un poco di allegria nel fare, i risultati saranno migliori e le persone che godranno del nostro operato se ne accorgeranno.
Approfittiamo di questa ultima fase di luna calante per lasciare andare le pesantezze e le ansie…….

Ed ora mettiti in ascolto, le voci degli esseri fatati si faranno sentire dentro di te. Lasciali danzare nella tua vita….

Quando sarai pronto, vai a rileggere ciò che avevi scritto durante la tua lettura percettiva della carta. Se hai avuto nuove percezioni aggiungile. Ora elabora la tua lettura in base al responso che ti ho dato.

Ricorda che puoi commentare, condividere e fare domande, noi ti risponderemo!

Buon sonno in compagnia dei pixies e come sempre della nostra magica Signora Luna.

Oracolo della Luna di Aprile. Responso.

Martedì 11 Aprile sono uscite le seguenti  carte:

La Signora del Raccolto, I Topsie-Turvets e il Fauno.

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download (1)La carta n° 1 rappresenta il nostro desidero, quello che vorremmo ottenere, il nostro obiettivo.

La Signora del Raccolto ci dice che un ciclo è finito. Se il nostro desiderio è quello di iniziare una fase nuova della nostra vita, allora questo è il momento giusto per accettare il cambiamento. Se vogliamo raggiungere il nostro obiettivo, ricordiamo che per ottenere il potere e la forza nel presente e nel futuro, dobbiamo saper lasciare andare il passato.

Questo è un tempo di liberazione. Succederà, sia che lo desideriate a livello cosciente, sia che non né siate ancora coscienti.

382404La carta n° 2 rappresenta la sfida maggiore, il principale ostacolo, interiore od esteriore, che ci impedisce di raggiungere il nostro obiettivo, e in questo caso ci dice se il cambiamento sarà difficile, doloroso o gioioso.

Sarà un pochino difficile, qualche ostacolo i Topsie lo metteranno sulla nostra strada.

I Topsie sono delle creature dispettose (non è raro trovare fate dispettose, le vecchie storie ne sono piene) dobbiamo farcene una ragione… sono quelle vocette che ci mormorano nella testa: le cose potranno andare solo peggio…

La sfida maggiore consiste nel guardare le cose da un punto di vista diverso. Dovete cercare di staccarvi dal vostro groviglio emotivo (è evidente che in questo caso l’ostacolo è interiore). La confusione che sentite dentro di voi e che vi rende difficile raggiungere il vostro obiettivo è causata dal modo sbagliato in cui guardate le cose. Se restate sulle difensiva, ascoltando le vocine dispettose dei Topsie… non otterrete nulla, anzi, peggiorerete le cose.

Ma come potete fare per cambiare il punto di vista? Questo ve lo suggerisce la terza carta.

downloadLa carta n° 3, il Fauno, vi consiglia cosa fare.

Significa: assumente il punto di vista di un fauno. Beh, innanzi tutto non preoccupatevi, la magia naturale è all’opera: il popolo fatato ha deciso di aiutarvi. Le cose andranno nella giusta direzione, senza che voi dobbiate fare particolari sforzi. Godetevi questo dono. Ma per poter ricevere il dono, una cosa almeno la dovrete fare: non ostacolare il libero fluire dell’energia. Questo significa semplicemente lasciar fluire le cose, non cercate di forzarle, né di voler tenere tutto quello che fate sotto controllo. Quello che deve accadere accadrà e sarà per il meglio.

Pensate come un fauno. Come pensano i fauni? Nei prossimi giorni cercheremo di conoscerli meglio. Per il momento, vi posso dire che sono di sicuro creature che amano divertirsi parecchio. Lo sapete come sono fatti, sicuramente ne avete sentito parlare… Amoreggiano nei boschi, danzano nelle radure, suonano i loro flauti vagabondando per i prati. Vivono il momento, si godono il piacere e non pensano al domani.

Vi aspettiamo per la prossima lettura, il 19 aprile.

Barbara.